Rispetto agli altri robot aspirapolvere sul mercato, il P1 basa tutta la sua ragion d’essere nella sola funzione di pulizia tramite aspirazione: niente spazzole accessorie o rotanti, niente funzionalità aggiuntive, tutto è ragionato nel solo compito di aspirare lo sporco. Un compito che porta egregiamente a termine, se non fosse per l'alta rumorosità mitigata in parte dal lavoro in modalità ECO. Per fortuna l'autonomia rimane alta e, sempre in modalità ECO, si attesta sulle quattro ore continue, tempo che basta a pulire una casa di circa 80 metri quadrati. Se però avete molti tappetti e superfici complesse e meglio optare per un robot più potente e con più funzioni.
- Dimensioni davvero molto piccole per spazi angusti
- Ottima autonomia
- Poca versatilità
- Assenza di Lidar
- Rumoroso
Lefant P1
Il nostro test del Lefant P1 si inserisce nella cornice più estesa delle nostre prove dei robot per la casa. Questo piccolo robot ci ha lasciato un po’ dubbiosi per la sua natura molto specifica e orientata alla sola aspirazione della polvere. Una scelta che potrebbe far storcere il naso a molti ma che ha anche alcuni vantaggi. In questa recensione vi parleremo del Lefant P1, ma se volete vedere con i vostri occhi il meglio dell'aspirazione automatica casalinga vi rimandiamo alla nostra guida ai migliori robot aspirapolvere del momento.
Design
Il robot Lefant P1 nella pratica basa tutta la sua struttura sul cercare di assorbire quanta più sporcizia possibile, ma la sua specializzazione nella sola aspirazione della polvere può essere un vantaggio o uno svantaggio a seconda dei punti di vista e, soprattutto, delle situazioni in cui lo vorreste utilizzare. Per prima cosa, la parte inferiore del robot è dotata di una sola bocca d’aspirazione, senza alcuna spazzola rotante. Sono presenti due spazzolini laterali con setole morbide e lunghe, ma sono leggeri e la loro unica funzione è quella di spingere lo sporco verso l’area di aspirazione. Ciò vuol dire che il Lefant P1 non è in grado di pulire pavimenti con sporco più denso sulla superficie, come grumi di sporco o residui appiccicati che invece setole più corte e dure potrebbero staccare facilmente.
La mancanza di una spazzola centrale inoltre influisce anche sul tipo di superfici su cui è utile usare il P1, ossia solo quelle lisce. La pulizia di pavimenti più porosi o di tappeti risulta un’operazione non congeniale per questo tipo di apparecchio, nonostante un sensore interno riconosca i tappeti e aumenti la potenza d’aspirazione al contatto fino a 4 livelli di intensità.
D’altro canto, questo specifico design del Lefant P1 consente di limitarne la manutenzione. Come forse sapranno già i proprietari di robot aspirapolveri, questo tipo di elettrodomestici “intelligenti” ha bisogno di una propria manutenzione almeno una volta alla settimana. Ciò ha tempi più dilatati con il P1, poiché si tratta di un robot di dimensioni più minute e con meno spazzole a cui badare. Il Lefant P1 ha una forma a disco con un diametro di 25 cm, rispetto ai più classici 35 cm dei robot concorrenti. Questo spessore permette al robot di potersi infilare in spazi più stretti dove altri robot non potrebbero passare abitualmente.
Qui, però, arriva un altro difetto: l’assenza di Lidar, la torretta di navigazione che i robot più potenti sfruttano per proiettare un laser con cui mappare l’ambiente circostante. Dunque, senza Lidar il robot Lefant P1 non è in grado di calcolare percorsi di navigazione precisi, ma si affida alla sola telecamera frontale presente sulla scocca anteriore e al bumper per comprendere dove sono gli ostacoli. Insomma, non si tratta di un robot davvero “intelligente”, ma telecamera e bumper gli permettono anche di non essere neanche così “stupido”.
Funzioni, app e autonomia
Le prove che abbiamo fatto col robot Lefant P1 ci hanno soddisfatto a metà, poiché abbiamo notato grandi punti di forza ma anche dei punti critici non indifferenti. La prima grande caratteristica utile del P1 è quella, come accennato, di riuscire a infilarsi in zone che altri robot classici non potrebbero proprio neanche pensare di raggiungere: letti dalla rete bassa, sanitari sospesi, scarpiere, e così via.
Come avrete sicuramente capito dalla descrizione del suo design, l’assenza del Lidar però pregiudica la sua efficienza nella copertura delle superfici di casa. Molto spesso, dopo una pulizia, ci siamo imbattuti in una superficie pulita solo a metà perché il robot si ostinava a passare sempre per gli stessi punti della stanza come se la parte rimasta sporca non esistesse.
Attraverso l’app companion è possibile scegliere diversi tipi di pulizia: automatica, a zig zag, mirata sui bordi, o concentrata in un punto specifico. Le abbiamo provate tutte e nessuna ci ha convinto al 100%. Insomma, bisogna sempre dare un occhio al P1 in funzione per assicurarsi che faccia il suo compito, perché per raggiungere gli stessi standard qualitativi di pulizia dei suoi fratelli più grandi ha bisogno di intervento umano. E come potete capire non è il massimo per un robot aspirapolvere.
La sua specializzazione esclusiva sulle superfici lisce inoltre non lo rende un apparecchio versatile. Abbiamo provato a usare il Lefant P1 alla massima potenza su un tappeto per esempio, ma i risultati non sono stati soddisfacenti a causa della porosità della superficie, un terreno davvero ostico per le setole dei suoi spazzolini. Su pavimenti più duri invece il robot si è comportato bene, e consigliamo di utilizzarlo almeno una volta al giorno per ottenere superfici sempre pulite e spolverate.
Per quel che riguarda l’autonomia, a velocità di aspirazione minima può raggiungere le quattro ore, tempo che rimane quasi del tutto invariato con l'aumentare della potenza. Fastidioso invece il livello di rumorosità raggiunto durante la pulizia, mitigato in modalità ECO ma davvero alto nelle altre modalità. Conviene averlo attivo solo quando si è fuori di casa, controllando i suoi movimenti e lo stato di pulizia attraverso la telecamera accessibile dallo smartphone, se ci si vuole riposare al rientro.
Lefant P1
Lefant P1
Lefant P1